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Il miele dei faraoni in Egitto

In un lungo viaggio verso il caldo dell'Egitto, Nicole e Sofie, vestite alla Indiana Jones, si avventurarono alla ricerca del miele sacro del Dio Ra. Secondo l'antica leggenda delle divinità egizie, il dio Ra pianse, e le lacrime che scesero dai suoi occhi si trasformarono in api. Queste api crearono i loro alveari e, operando con i fiori di ogni pianta, produssero miele e cera. Nicole e Sofie tradussero questa iscrizione proveniente da un antico papiro egiziano, scoprendo come gli Egizi credevano che le lacrime del dio sole Ra si trasformassero in api al momento dell'impatto con la terra. Da qui nacque l'associazione simbolica tra il miele, la cera e le lacrime del dio.

Nell'antica cultura egizia, le api erano considerate sacre, un dono stesso di Ra, prezioso non solo per il contributo economico e il benessere della società, ma anche per il loro significato teologico. Il miele veniva utilizzato nei rituali di morte per conferire al defunto un aspetto dorato, simbolo della pelle degli dei, e veniva considerato sacro per le sue presunte proprietà magiche e terapeutiche, utilizzato anche in campo medico.

Le tombe dei faraoni conservano ancora oggi vasi di miele, simbolo del passaggio tra la vita terrena e l'oltretomba. Il faraone, sovrano dell'Alto e del Basso Egitto, era chiamato "principe ape", poiché l'ape, simbolo solare, rappresentava il principio della regalità. Anche i sacerdoti erano soprannominati "le api", in quanto manifestazioni terrene di Ra.

Le due esploratrici incontrano un apicoltore che alleva una varietà di ape molto piccola e adattata al caldo delle rive del Nilo, con fiori come il biancospino, rose, gelsomini e gigli. Questa specie di ape fu la prima ad essere gestita dall'uomo, utilizzando una tecnica ancora in uso in Egitto. L'apicoltore spiega come le api siano fondamentali per la loro comunità, fornendo un miele che è considerato curativo in un paese dove molte persone sono malate a causa di una dieta pesante e di cibi di strada contenenti tossine.

Nicole e Sofie rimangono entusiaste della scoperta di quanto gli Egizi amassero e rispettassero le api, ma sono preoccupate che la civiltà moderna stia gradualmente dimenticando l'importanza di questi aspetti significativi della cultura egizia.

 
 

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